E rieccomi qua! Sono tornato!
Come “ah, ma te n’eri andato?” Eccerto! Non avete sentito la mia mancanza? No vero? Ok…
Comunque si, sono stato assente per un paio di settimane, dopo tipo 2 anni di mare in giornata e di cazzeggio a casa [con una piccola parentesi on the road] quest’anno mi sono fatto finalmente una vacanza come si deve. Armi, bagagli e ragazza in spalla sono partito per il Belgio con spensierata ignoranza. Si, perché in tutta onesta non sapevo molto del Belgio e non avevo la minima idea di cosa avrei trovato in senso di clima, gente, cosa vedere, visitare…Che ancora adesso non saprei cosa consigliare a chi ci va, ma questo è quello che ho fatto io…
Dall’invivibile caldo di Milano, attraverso un oretta neanche di volo, sono atterrato all’aeroporto di Charleroi a Bruxelles dove il termometro segnava i 20 gradi. Per me la vacanza era già ripagata [odio il caldo, tutti gli anni vorrei migrare verso climi meno roventi]!
Non sapendo un ceppa di francese [ma tanto scoprirò più tardi che parlano quasi tutti italiano o in alternativa spagnolo o in alternativa un brutto inglese quindi no problem] ho lasciato fare alla mia donzella il lavoro sporco di parlare con cassieri, camerieri, esseri viventi in generale, mentre io mi sono auto assegnato l’incarico di fotografare le cose più importanti, del tipo:

Questo cartello che invita la gente a non…bo, a non cadere all’indietro? A non emulare la scena di Matrix? Mah…
Cosa c’è di da vedere a Bruxelles?
Non lo so, io ho visto [più che altro perché il mio albergo era li affianco] la Commissione Europea, un edificio che bo, non mi ha detto niente. Sembra che ci siano le impalcature invece no, quella è proprio la facciata.
Le Parc du Cinquantenaire, con l’enorme parco davanti pieno di gente che pattina, bicicletta, fa jogging e corre male. Tanto di cappello ai Belgi, sono molto attivi, ma tutti quelli che ho visto correre correvano storti e scoordinati [immaginate un T-Rex che calpesta un chiodo, ecco uguale], non so se sia un vezzo dei Bruxellesi o altro, ma bo, io ho notato questo 😀
Da segnalare: a Bruxelles ho trovato moltissime supercar, di quelle che se non hai uno stipendio a 5 zeri non te le puoi permettere neanche su Need For Speed. Questa qua era esposta, non so neanche che macchina sia ma ne percepivo l’elevato valore di mercato.

Ah, la strana ombra affianco non è un fantasma col lenzuolo sporco, ma il mio pollicione! Ho giustamente dimenticato la macchina fotografica a casa e ho fatto tutte le foto con l’iPhone, che oh, non per fare pubblicità ma fa il suo dovere.

Il Belgio è famoso per essere la capitale del fumetto. In giro si possono trovare molti murales raffiguranti i personaggi belga più famosi come Tin Tin, Spirou o i Puffi.
Apro una parentesi per il famoso Manneken Pis [voi lo conoscevate? Io vi giuro di no].
Quando qualcuno va a Parigi cos’è che va sicuramente a vedere? La Torre Eiffel giusto? Magari non gli frega niente ma è una tappa obbligatoria per il turista medio. Stessa cosa per qualcuno che viene ad esempio a Roma, c’è il Colosseo un monumento famosissimo nonché una delle Nuove Sette Meraviglie del Mondo. Ecco, a quanto pare la tappa obbligatoria per chi va a Bruxelles è il Manneken Pis [letteralmente il “ragazzetto che piscia“], ovvero un bambino di bronzo che urina.
…………………..
Che bo, non capisco come si possa provare passione, orgoglio o nel caso del turista curiosità nel vedere un bimbo che fa i suoi bisognini. Magliette, cartoline, tutte raffiguranti il bambino incontinente. Roba da matti in my honest opinion, ma contenti loro.
Io non morivo dalla voglia di vederlo, ma era per strada [ma messo proprio li a caso] e quando sono arrivato c’era una ragazza che lo stava vestendo. Anzi, travestendo, a quanto pare di tanto in tanto abbigliano il Manneken Vattelapiscia con dei costumini. Quando sono passato io lo stavano imparruccando in qualcosa tipo Einstein [ma potrei benissimo sbagliare].
Un altro monumento famoso a Bruxelles [un monumento cazzuto, altro che CiccioBello Piscia in Giro] è l’Atomium che si trova molto fuori dal centro ma ci si arriva facilmente in metropolitana. A Bruxelles ci si spostati facilmente in metropolitana…una volta capito come funziona! Le linee sono abbastanza intricate, ce ne sono alcune che girano in loop, altre che inglobano altre che poi vanno nella stessa direzione, con diverso capolinea ma stesse fermate che tra l’altro portano tutti il doppio nome [uno in francese e uno penso in fiammingo]. Per esempio Arts-Loi [fermata fondamentale per noi dato che da li passavano 4 linee…ma solo 3 direzioni] era anche chiamata Kunst-Wet [ovvio no?], Porte de Namur era possibile trovarlo come Naamsepoort, mentre invece Parc…diventava Park [e va bè, questa è facile]. Nomi a parte alcune fermate erano molto carine, decorate e abbellite mica ciao ciao micio micio:
Comunque, arrivati al capolinea, una volta davanti all’Atomium sono rimasto a bocca aperta. Avevo visto qualche immagine su internet ma dal vivo è davvero imponente.
Costruito in occasione dell’esposizione universale del 1958, l’Atomium è una struttura in acciaio altra poco più di 100 metri. Composto da 9 sfere abitabili visitabili, al loro interno c’è una piccola mostra con qualche cimelio dell’Expo del ’58.
Alcune sfere ospitano anche delle mostre temporanee. Quando sono andato io c’era una mostra sulla vista e sugli occhi degli esseri viventi [uomo e animale] con tanto di telecamere che simulavano le varie viste [quella “grigia” dei cani, quella termica dei serpenti, ecc]. Cosa c’entra con l’Atomone? Non lo so, ma da li c’era una bella vista.
Bello l’Atomium. Da visitare 😉
Essendo poi amante della nona arte non potevo non fare una capatina al Museo del Fumetto, il Centre Belge de la Bande Dessinée [cébébédé per gli amici].
Assolutamente consigliato agli amanti del fumetto! Un po meno a chi non lo mastica. Ci sono molte tavole originali che mostrano l’evoluzione del fumetto e dei disegni. Ci sono anche molte statue e gadget dei personaggi più celebri come Tin Tin, Lucky Luke, Marsupilami, Spirou, Thorgal e neanche a dirlo i Puffi [in originale Les Schtroumpfs…ci ho metto un po a capire come si pronunciasse].

I cappelli di Dupont e Dupond

Il giorno in cui siamo andati tra l’altro c’erano dei tizi non ben identificati che pitturava la gente.
END OF PARTONE…
Mitico!!!!!!
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