NONNO SCATENATO – RECENSIONE – MALE MA NON MALISSIMO

Approfittando anche quest’anno dei CinemaDays [quattro giorni in cui è possibile vedere ogni film in sala a soli 3 euri] mi sono lanciato per ben due giorni di seguito in sala a vedere un paio di film che attendevo trepidante!

Il primo è VELOCE COME IL VENTO, il cazzutissimo film di Matteo Rovere di cui parlerò in seguito [perché ragazzi, a fine visione sono rimasto senza parole e con il gaso nelle vene….se ne parlerà, se ne parlerà], il secondo è KUNG FU PANDA 3, secondo sequel della saga DreamWorks che ci ha già regalato due bellissime perle d’animazione.

MA! C’è sempre un ma!

Si da il caso che qualche mentecatto ha pensato bene che siccome KUNG FU PANDA è un film d’animazione e quindi #PerBambini l’ultimo spettacolo è stato messo tipo alle 16 del pomeriggio, orario della merenda e del riposino [cazzoni!].
Risultato: sono rimasto davanti ala biglietteria come un deficiente senza sapere cosa andare a vedere [cosa che non mi capita tipo MAI] e mi sono buttato così nell’unica “nuova” uscita presente: NONNO SCATENATO [ma le alternative era tipo “GRIMSBY”, “ON AIR” e “TROPPO NAPOLETANO” quindi insomma…una guerra al ribasso…].

Film che non avevo la minima intenzione di andare a vedere. Non per fare lo schizzinoso eh, di commedie ignoranti ne ho viste parecchie in vita mia e alcune mi sono pure piaciute, ma una demenzialata on the road col povero Robert De Niro [che ormai ha deciso di fare harakiri della sua carriera] e il ragazzino di High School Musical…..contavo di evitarmelo spensieratamente!

E invece?

E invece niente, il film è esattamente quello che ci si aspettava: ignorante, volgare, prevedibile, imbarazzante per il povero De Niro e destinato a cadere nel dimenticatoio….se non fosse che a fine film sono rimasto serenamente contento.
Non soddisfatto ma neanche totalmente schifato.

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Il film è meno disastroso di quanto si potesse immaginare [ma partire con aspettative sotto lo zero aiuta], non è divertentissimo, non ci si fanno risate da mal di pancia, è abbastanza tiepida come commediola, però a quel certo non so che che te la fa seguire con gusto.

Si apre con Adam Pally [comico che adoro e che andrebbe sfruttato di più a Hoolywood] che spara qualche stronzata, si prosegue con il nonno che convince il nipote a fare un viaggio in nome dei vecchi tempi, la rivelazione che il povero vecchietto sia in realtà uno scatenato ragazzaccio, poi il giovine [alle porte dell’imminente matrimonio] incontra una bella ragazza di cui ovviamente si innamorerà, poi si arriva ai party, allo spring break, alla lite, alla riappacificazione e ovviamente al lieto fine.

Banalità a non finire, ma messe in scena con sapienza e con la voglia di stupire, anche [soprattutto] in senso negativo [a un certo punto sembra che facciano apposta a farsi odiare e svalutare da tutti, critica USA in primis].

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Ma cazzo te ne della critica quando a settant’anni suonati sei circondato da alcol e gnagna!

Bob De Niro irriconoscibile! Uno si aspetterebbe che un attore come lui sia in grado di interpretare qualsiasi ruolo, ma non è così! Lasciarsi andare alla più bieca volgarità, ai gestacci, alle parolacce in modo credibile e non forzato non è facile, specialmente per un uomo che al di fuori dello schermo è conosciuto per la sua timidezza e pacatezza. Invece il fu Jake laMotta si dimostra versatile a non finire e fisicamente pronto a spostare intere montagne con il solo uso della ciolla!

Mi è piaciuto parecchio anche il caro Zac Efron, che mi diverto a svalutare come fanno tutti gli espertoni di cinema ma per cui in realtà provo grande simpatia. Perché riesce a scherzare sulla sua figura, scherza sulla sua figaggine, scherza perfino sulle sue doti canore, sfrutta al massimo la sua fama di bel ragazzo per dare vita a personaggi che sono visibilmente a disagio della propria vita [proprio come lui sembra a disagio della sua mal sfruttata carriera]. Dal ballerino privilegiato di HAIRSPRAY al ragazzo che si infatua di una donna più vecchia di lui in CAPODANNO A NEW YORK, anche CATTIVI VICINI film che non mi ha fatto impazzire ma che si concludeva con una scena abbastanza evocativa per un attore come lui [finisce per fare uno di quei commessi semi nudi di Abercrombie e una volta incontrato il suo vecchio amico Seth Rogen prova un profondo imbarazzo per la “fine” che ha fatto, una fine per nulla da figo].
E in NONNO SCATENATO siamo sempre su quella lunghezza d’onda. Completamente in contrapposizione al suo fisico Efron interpreta uno sfigato, un precisino, quello che nei college movie vuole sempre metter fine alla festa, completamente a disagio con i party da spiaggia, un ragazzo senza più alcuna luce negli occhi perché oscurata dal padre pressante e dalla fidanzata rompipalle.

Non che sia un attorone, ma è uno di quelli che nonostante la fama si dà da fare e per di più capace anche di grande autoironia.

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Ci sono un bel po di tormentoni: dal tipo strano del mini market che spaccia droga neanche tanto di nascosto e che per di più è ben voluto dagli agenti di polizia [esilaranti], le frecciatine sconce che si scambiano il nonno e la ragazza con una fissa [sessuale] per i vecchi, l’ammosciamento generale ogni volta che il personaggio di Efron decanta le sue mansioni d’avvocato, gli improbabili abiti che indossa quando esce dal carcere…

Tra scene quasi serie e risate a denti stretti, il film prosegue come una qualsiasi commedia da domenica pomeriggio. Solo con qualche parolaccia e volgarità in più!
A film concluso nella sala è partita un’ovazione e un incredibile scroscio di applausi [esagggerati], segno che probabilmente nessuno si aspettava nulla da questo filmetto da due soldi ma che in mezzo a un “fuck” e un “bitch” si rivela avere anche un po di cuore.

Vedere per credere [oppure no, comunque non vi perdete niente].

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17 risposte a "NONNO SCATENATO – RECENSIONE – MALE MA NON MALISSIMO"

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  1. Figurati che ieri ho visto Bob ne Il Cacciatore… praticamente un’altra persona… ma io lo perdono. Perchè la vecchiaia è brutta, ma non arrivarci è anche peggio.

    Quindi al buon De Niro perdono anche queste ciofeche. Soprattutto perchè io questo film lo voglio proprio vedere, magari non al cinema ma di sicuro in home video. Perchè certe pellicole, ancorchè pessime e maleodoranti anche se viste a 3 isolati di distanza, vanno comunque viste.

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    1. Io avevo rivisto giusto settimana scorsa TAXI DRIVER e folgorato a fine visione [come sempre] mi sono detto “il nuovo film non lo andrò MAI a vedere” e invece poi [colpa di KUNG FU PANDA]…..

      Sai, le ciofeche me le guardo volentieri pure io, ma comincio a pensare di dovermi imporre dei limiti 😀 per dire Ben Kingsley ne IL DITTATORE, Al Pacino in JACK AND JILL, mezzo cast del PIANETA DELLE SCIMMIE di Burton…..tutte performance me li sarei evitati volentieri!

      Comunque va detto che questo non è neanche il peggiore film di De Niro, VI PRESENTO I NOSTRI è decisamente peggio 😀

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      1. Ma il primo lo adoro pure io, il secondo anche di più [Dustin e Barbara sono stati due perfette aggiunte] è il terzo che proprio non sopporto e non riesco neanche a guardare. Non lo so, ha un non so che di irritante…

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    2. Davvero? Hai visto poi alla fine il filmone di Cimino? Forse il suo capolavoro assoluto? Allora, cosa mi racconti? Ti è piaciuto? Io l’ho ancora dietro gli occhi chiusi… una sorta di viaggio all’inferno e ritorno… un viaggio nell’aldilà fatto in gruppo e poi in solitario, la decadenza, lo squallore della vita quotidiana, i cambiamenti del dopo-guerra, la provincia americana alla Sprigsteen, il coraggio, l’onore, la vigliaccheria e poi la roulette russa! Che sequenze meravigliose!! Dimmi, dimmi, che sono curiosissimo, fratello ermenauta!!

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      1. Caro amico,
        leggendo questo tuo partecipato, accorato ed innamorato (del film) commento mi hai fatto sentire di merda, esattamente come tanti anni fa mi sentii di merda mentre mollavo (per la prima e ultima volta in mia) una ragazza.
        E la tua chiusa così affettuosa – fratello ermenauta – mi ha fatto sprofondare ancor più nel liquame perchè, sapendo la vera risposta che merita il tuo commento, non posso sentirmi diversamente.

        E’ per questo, infatti, che – a differenza di altri tuoi consigli che ho seguito in passato – non sono subito accorso al tuo blog per darti riscontro del piacere avuto con la visione.

        Ok, inutile girarci intorno: Il cacciatore non mi è piaciuto.

        Il problema principale è il Vietnam:è un argomento che non sopporto più perchè è inflazionato nella mia memoria. Film, ma anche canzoni, libri, documentari. Un po’ come l’Olacausto, del quale da anni sorvolo sistematicamente tutti i film, anche quelli che so essere per certo meritevoli.
        Poi mettici uno stilema che – benchè meraviglioso – è comunque vecchio di quasi 40 anni…
        E infine, mettici pure – soprattutto????!!!!! – i miei limiti.
        Come ti ebbi a dire tempo fa, certi film sono imprescindibili, vanno visti anche se probabilmente non piaceranno, perchè sono pietre miliari, punto e basta.
        E così ho colmato questa lacuna, arrivando fino in fondo – lo confesso – stremato.
        Pur questo ti ringrazio ugualmente: anche se il film non mi è piaciuto le tue parole sono state da sprone a colmare questa lacuna 🙂

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      2. Ah, ah, ah!
        Anzitutto sappi che sono profondamente razzista, nel senso che uso palesemente due pesi e due misure nei confronti di chi è ermenauta…

        Gli ermenauti in un mondo giusto avrebbero sempre un voto doppio, nel senso che in ogni occasione di conteggio voti (elezioni politiche, ammnistrative, referendum, assemblee condominiali, decisioni su cosa mangiare la sera, sul film da scegliere, sulla località di vacanza etc.) il loro voto varrebbe il doppio di quello di chiunque altro; inoltre, sempre in un mondo giusto, pagherebbero meno tasse, come premio per la loro esistenza ed anche i reati commessi verrebbero valutati dalla magistratura con più indulgenza, con una serie di privilegi arbitrari normalmente detestabili per qualsiasi spirito democratico.

        Applicando questa regola di privilegio basilare alla vita quotidiana, puoi immaginarti che anche le discussioni teoretiche e filosofiche si concluderebbero spesso a favore di un ermenauta con la semplice considerazione che le cose vanno così perché lo decide lui.

        Tu puoi capirmi se cito una meravigliosa sequenza dalla puntata per me più bella di tutte le stagioni della fiction Psych, ovvero il 2° episodio della Sesta Stagione, dal titolo “Last Night, Gus” (tradotto da noi con “Vuoto di memoria”), nel quale Shawn, Gus, Lassiter e Woody, dopo aver festeggiato in un locale il pensionamento di un detective del distretto, si risvegliano con uno spaventoso vuoto di memoria su tutto quello che è capitato loro la notte precedente; ebbene, durante un’autopsia, non appena Shawn si accorge che probabilmente il cadavere sotto esame potrebbe in qualche modo essere legato ai fatti dimenticati, guarda in modo inequivocabile l’anatomo-patologo Woody, il quale, dopo aver appena detto che l’esame del DNA avrebbe dato dei risultati assolutamente certi sull’identità dell’aggressore, capito di dover far marcia indietro, di fronte allo stupore generale dei poliziotti presenti dice la mitica frase “ma anche no, l’esame del DNA non è così determinante”.
        Ecco, così si piega la realtà, mica come un buco nero od un wormhole, ma semplicemente dicendolo.

        Così io dico che le sequenze di “The Deer Hunter” sono bellissime ed okay, sono bellissime e così se tu dici che non ti sono piaciute va bene lo stesso, perché possiamo farlo.
        Nessuno ha contraddetto l’altro: ciò che per me è verde per te non è diventato rosso, non c’è una soluzione palesemente stupida che uno dei due ha definito intelligente, ma c’è una cosa per me splendida e per te no, punto.

        La questione bella è che lo dibattiamo sempre seduti sulle stesse poltrone dello stesso club e sempre sorridendo… ‘stikazzi!

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