POWER RANGERS – RECENSIONE – GO GO FEELINGS

Succedono tante cose durante la pausa tra il primo e il secondo tempo di un film.
C’è chi ne approfitta per andare in bagno [pregando iddio che non ci sia coda perché andare, pisciare, sgrullare nel caso dei maschi, sgrullare una seconda volta per i più metodici, lavarsi le mani e tornare a sedere in 5 minuti scarsi, non è cosa facile], chi decide che la vita è troppo breve per non concedersi dei lussi e si fionda al bar a comperare qualcosa da sgranocchiare [gente che non ha nulla da perdere evidentemente, che un menù pop-corn+bibita ti costa quanto una cena gourmet], chi tira fuori il telefono per controllare chiamate, messaggi, Whatsapp, facebook e chissà cos’altro. Quest’ultima categoria è quella che prolifera di più nelle sale cinematografiche, direi che le persone che predono in mano il telefono durante la pausa sono un buon 80%. Il restante 20% invece il telefono lo guarda anche durante il film, ma non voglio entrare nel merito della questione [non è carino parlare male di chi ha la mamma mignotta].

Durante la visione di POWER RANGERS invece è successa una cosa strana: la gente si è messa a parlare del film confrontandosi con le differenze trovate rispetto alla serie originale e pensando ai bei tempi passati.
E non sto parlando dei soliti nerd da cinefumetto! Quelli sono immancabili e non perdono occasione per sfracassare gli zebedei sia durante la pausa che durante il film [regà, abbiamo capito che siete esperti di fumetti, non c’è bisogno di ricordarcelo ogni easter egg che appare sullo schermo], il pubblico di POWER RANGERS quando sono andato a vederlo [parlo del day one, in settimana, allo spettacolo delle 22:30…quindi gente che s’è organizzata la settimana apposta per andare a vedere questo film] era la cosa più distante dal tipo di pubblico che mi sarei aspettato di vedere!

C’era una madre sudamericana [probabilmente anche mia compaesana a giudicare dall’accento] insieme a suo figlio, palesamente troppo piccolo per aver vissuti il periodo d’oro dei Rangers in italia;

C’era una famiglia asiatica [stavolta non avevo elementi per determinarne le origini quindi mi limito a dire “asiatica”] composta da padre, madre e ben due figli;

Un gruppo infoiato di 5 ragazzi. Ma non ragazzi che ti aspetteresti di vedere alla prima dei Power Rangers, sto parlando di fighetti, dei classici “Lucignoli” da movida milanese, assidui frequentatori dei locali più gettonati e cinture nere di vestiti firmati, i classici bauscia che iniziano ogni frase con “Figa zio” e che mai nella vita incontreresti in una fumetteria o ad una fiera.

Un uomo solo di mezz’età seduto in una delle prime file [quelle scomode che ti lasciano il torcicollo alla fine del film], la tipica figura un po’ inquietante che come vedi entrare pensi subito “o è un maniaco o prima della fine del film tira fuori il kalashnikov e ci manda tutti al creatore“.

Ed infine il vostro caro PizzaDog [lui si nerd incallito amante della serie originale] insieme alla sua riluttante ragazza che dei Power Rangers non conosce neanche i colori ma ha deciso di accompagnarlo comunque perché in fondo gli vuole bene [in realtà la serata me la sono dovuta guadagnare andandomi a vedere LA BELLA E LA BESTIA la settimana prima…trattasi quindi di scambio equo].

Insomma siamo lì, ognuno seduto al proprio posto, ognuno con i propri cazzi per la testa magari per la giornata appena passata, siamo lì che ci godiamo la prima parte del film, poi arriva il fine primo tempo e cosa succede?

Succede che la madre sudamericana si mette a raccontare al figlio la storia originale dei Power Rangers. Gli racconta dei colori, del cast originale, gli anticipa [a metà del film ancora non si erano visti] che ognuno di loro avrà un dinosauro meccanico da comandare [Dinosauri? C’era una tigre, forse erano animali vari” si domanda tra se e se, cercando di rivangare un passato sbiadito nei dettagli ma ben ancorato tra i ricordi] mentre il bambino sembra ascoltare con sincero interesse.

Succede che la famiglia asiatica si mette a parlare tra loro facendo partire discorsi che non capisco [chissà che idioma era] ma comunque tutti visibilmente coinvolti.

Succede che il branco di fighetti si mette a parlare della vecchia serie tv, di quale fosse il ranger preferito, lo Zord più figo, il cattivo più improbabile, si mettono a fare paragoni tra le due versioni, su Rita Repulsa, Alpha 5, se ci sarà o meno un’apparizione del White Ranger [al che giustamente uno interviene dicendo che prima del White ci sta il Green].

Insomma, per farla breve, abbiamo una sala semi vuota abitata dal pubblico più eterogeneo che si possa avere tutti intenti a parlare dei Power Rangers. E tutto ciò è bellissimo!
Cioè avrei capito se si fosse trattato del finale di una serie filmica famosa come Harry Potter, se fosse un grosso film di super eroi come The Avengers [pieno di matti alla prima del film] o il nuovo capitolo di una saga leggendaria come Star Wars, ma qua parliamo di un franchise giovane da alcuni considerata addirittura di serie B e che raramente si è ritagliato uno spazio fuori dal piccolo schermo!

Stiamo parlando di 5 ragazzini in tutine colorate che combattono il male a suon di karate con l’aiuto di mecca-dino-così! Un plot che è rimasto identico anche nel reboot! Stiamo parlando di amore sincero verso una serie che, nonostante la bassezza, in un modo o nell’altro si è legato alle persone che tempo fa cominciarono a seguirla! E tutto questo è commovente!

Commovente come persone che non hanno nulla in comune tra loro siano legate da questo franchise [questo come potrebbe essere benissimo un altro, da Star Trek a Rocky passando per le TMNT] come se il destino avesse fatto le sue mosse per farci ritrovare tutti nella stessa sala a guardare questo film, provando le stesse emozioni, esultando ascoltando la sigla originale e riconoscendo al volo il cameo di due pilastri del franchise [alla vista di Amy Jo Johnson e Jason David Frank il gruppetto di ragazzi ha cominciato a darsi euforiche gomitate di complicità manco fosse passata una con un bel culo].

Sul film c’è poco da dire.

Inizia come THOR – THE DARK WORLD tra le macerie di un’epica battaglia dalle tinte un po’ fantasy un po’ sci-fi. Inizia con il volto di un personaggio che sapevamo essere nel film ma non in quelle vesti. Prosegue nel presente con il rapimento di una mascotte, una velata battuta sul pene di un bovino e un bel inseguimento in auto, tutto girato in single-shot con l’obbiettivo che segue l’azione a 360 gradi [realizzata con la telecamera appoggiata ad un particolare braccio meccanico che, prima di oggi, era stato usato solo da Mike Bay in TRANSFORMERS 4. Mica cazzi].

E niente, i primi 5 minuti di film ti dicono esattamente a cosa sta andando incontro: epicità da videogame, comicità in bilico tra l’intelligente e il becero e una regia che non tenta di essere arte o eleganza estetica ma punta per lo più sul divertimento tecnico [sti registi dovranno pur divertirsi anche loro, no?].

Un CHRONICLE con più colore, un TRANSFORMERS con più sentimento [e ci scatta anche la citazione…o forse una dichiarazione di intenti?], un TMNT con più sostanza, una specie di YOUNG AVENGERS, un film che come MAN OF STEEL relega tutta l’azione negli ultimi 20 minuti di film ma non te lo fa pesare, il classico superhero movie con una visione non diversa ma sicuramente più giovane e gustosa, proprio come PROJECT ALMANAC [l’unico altro film realizzato dal regista] era una versione più giovane e divertente del classico film da viaggi nel tempo [andatevelo a vedere, il “genio” di Israelite e gli elementi usati per il reboot dei PR sta tutto lì]

Insomma un film divertente, fresco ed emozionante, un nostalgico dono per chi da vent’anni non ha smesso di canticchiare la sigla di Marco Destro e una simpatica tamarrata per chi invece i Rangers non li ha mai conosciuti.

Di cos’altro cazzo avete bisogno da un blockbuster intitolato POWER RANGERS?

21 risposte a "POWER RANGERS – RECENSIONE – GO GO FEELINGS"

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  1. Un ulteriore passo in avanti.
    Apparentemente simile ad altri tuoi pezzi istant (dedicati a pellicole di successo del momento), questa tua nuova recensione segna un ulteriore tacca sull’asticella dei tuoi salti in alto: non solo è ben costruita ed appassionante, ma gode di un equilibrio tra vicende personali e critica estetica davvero mirabile!

    Se a suo tempo hai letto la mia mini-mini-recensione su FaceBook, sai che sui Rangers la pensiamo allo stesso identico modo (compreso il plauso per un regista da tenere d’occhio come Israelite) e per questo ho letto tutto il tuo secondo tempo con il sorriso sulle labbra di chi è felice di essere sintonizzato sulla stessa lunghezza d’onda (lo abbiamo già detto, non è obbligatorio per stimarsi reciprocamente, ma quando capita è figo!), ma la cosa che ho apprezzato maggiormente è stata la prima parte dell’articolo, quella in cui hai parlato della platea, elemento, se ci pensi un attimo, praticamene assente nelle recensioni di chiunque!

    Si, perché in realtà il rapporto con la sala non è mai degli smanettoni del pc (che si vedono tonnellate di film sullo schermo di un computer, senza sapere che suono potesse davvero avere il film o che effetto facesse un cinemascope allargato o persino un imax…), ma nemmeno dei critici che non lo vedono proprio il film e si limitano a copiaincollare le chiacchiere degli altri… Il rapporto con la sala è diventato quasi un lusso (il cinema costa, specie se lavori durante la settimana e ci puoi andare solo nei week-end, quando il biglietto non ha sconti particolari) e questo ha davvero decimato il pubblico, che diventa più eterogeno, quasi astratto ed inidentificabile (con le dovute eccezioni, ovviamente, come le prime dei cinecomics che da me a Bologna si trasformano in un censimento del comicfandom da fumetteria… e ci si può letteralmente contare).

    Per tutto questo, per l’assenza della sala nei testi degli altri recensori, per le tue descrizioni (veloci, incisive e brillanti) degli altri spettatori presenti con te, per gli accenni alla tua vita privata e sentimentale ed infine per il fatto che questo primo tempo della recensione è importante (giusto!) ma non prende il sopravvento sulla seconda (di nuovo giusto, perché puoi raccontarmi tutto quello che ti pare della tua vita, ma cazzo, se fai una recensione del film un po’ devi parlarne, eh!) io penso che hai scritto un vero gioiellino!

    Ora alcune note:

    1. Che mi dici di Elizabeth Banks/Rita Repulsa? Io la trovo ad ogni film più adorabile!! Dopo la Jennifer (per me intoccabile, che sia una ghiandaia o una venditrice di mcio per pavimenti o una mutante blù), è stata la cosa più bella di tutti gli Hunger Games…

    2. Sul cibo: io non compro mai cibo o bevande quando vado al cinema… Ho smesso da tempo (da ragazzo lo facevo sempre), perché mi sono veramente rotto le palle di farmi rapinare per della merda!
    Non è solo (come si potrebbe pensare) tirchieria, ma anche voglia di avere l’eccellenza al giusto prezzo e per questo nascondo sempre delle cose nella borsa di mia moglie…
    Gli snack salati me li scelgo al supermercato in modo tecnico: in genere tra i mie preferiti ci sono le patatine della Tyrrels…

    Oppure della Kittle…

    Mentre per il bere, opto per la Vanilla Coke (CocaCola e Vaniglia sono un dono degli dei…) o la Cherry, entrambe rifornite da Coop oppure la classica Dr Pepper al caramello

    Buona Pasqua, amico!!!

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    1. Ti ringrazio Kasa come sempre per le belle parole, ma anche per le delucidazioni di cose di cui nemmeno io mi rendo conto di scrivere XD [questa cosa che nessuno scrive sul pubblico in sala…non so se sia vero ma non ci avevo mai fatto caso :O ].

      Riguardo al fatto che l’esperienza e le utenze in sala siano cambiato radicalmente mi trovi totalmente d’accordo, potrei parlare per ore di questa cosa! Non che le sale siano diventate vuote a causa della crisi o dell’avvento della pirateria [tutti i week end vado al cinema ed è SEMPRE pieno! Magari non tutte le 18 sale del multiplex, ma gli spettacoli di punta fanno sempre il pienone] non è una questione tanto di affluenza quanto di approccio e di esperienza collettiva. Discorso che vale anche per le serie tv dove non c’è più l’esperienza collettiva generazionale che legava [e relegava] il pubblico una volta a settimana, ora potendo decidere quando vedere una serie i colpi di scena e i momenti salienti si vivono per conto proprio, il giorno che vuoi tu all’ora che vuoi tu…
      Ma qua stiamo divagando, questo è un discorso adatto ad altre occasioni XD

      Per rispondere alle tue domande:
      1) Amo Elizabeth Banks in ogni cosa che fa. Riesce a mettersi in gioco in ogni suo ruolo con una versatilità impressionante [passa da una commedia scorretta come “Zack and Miri make a porno” a thriller come “Next Three Days” mettendoci in mezzo qualche “Hunger Games”. Fantastica!]. Inoltre quando il ruolo lo consente tira fuori una teatralità irresistibile come nel caso di Rita Repulsa [fantastica in ogni sua fase] o di Effie in Hunger Games [mi chiedi se mi piace? Ti confesso che prima dell’uscita dell’ultimo capitolo stavo per scrivere un post interamente dedicato a lei, una specie di recap della saga con al centro il suo personaggio! Ma poi la cosa non l’ho mai concretizzata];
      2) Di base io non prendo mai da mangiare o da bere al cinema. Più che altro perché mi distrae dalla visione [non che abbia una concentrazione limitata, ma a volte si perdono quei piccoli passaggi che, almeno per me, diventano fondamentali…in più tendo a inzozzarmi tutto e io al cinema voglio stare comodo XD ]. Solitamente mi limito alla bottiglietta d’acqua.
      È capitato di prendere i pop-corn [magari tramite buoni o punti della tessera] ma senza farlo apposta li finisco sempre durante i trailer e le pubblicità.
      Comunque se devo prendere da mangiare prediligo pure io la spesa fuori dal cinema. Solitamente M&M’s, quelli nella busta gialla [all’inizio non ci credevo ma sono le più buone. Non so neanche cosa cambi da una all’altra ma è così, sono le migliori XD] accompagnati da una RedBull o una Burn lime/apple [assai sfiziosa].

      Buona Pasqua anche a te buon amico 🙂

      PS: la tua rece sui Rangers me la sono persa, corro a leggerla in quest’istante!

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  2. Bravo bravo! Lo sai che anche a me è piaciuto tantissimo quindi non aggiungo altro.
    A me al cinema capita sempre di sentire i sedicenti nerd che iniziano a spiegare cose agli altri, ovviamente sbagliando, a sto giro c’era una tizia che spiegava all’altra che nelle serie tv il Ranger Nero arrivava sempre dopo un po’ di episodi… si vabbeh XD
    Però adesso voglio sapere che ne pensi de La Bella e la Bestia!

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    1. No comment sarebbe il commento più adatto visto l’inspiegabile successo di pubblico e box office che sta avendo il film Disney XD

      Non lo so, a me proprio non ha convinto. Tralasciando l’utilità di remakare scena per scena un film famosissimo [potrei capire film semisconosciuti, ma questo lo si conosce a memoria] aggiungendoci a forza parti inutili, il film mi è sembrato quasi una parodia di serie B!
      È tutto molto strano, molto lasciato al caso, come se lo avessero fatto in fretta e furia o con quattro soldi! Dai costumi, alla recitazione al montaggio, sembra un fanmade di quelli che si possono vedere su YouTube [anzi, scherzi a parte, su YT ho visto cose assai più belle de La Bella e la Bestia]. Non lo so, l’ho sofferto proprio questo film :/

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      1. Io non l’ho visto eh ma è un po’ quello che mi aspettavo da quel poco che so. E poi questo voler dare sempre ai malvagi delle motivazioni in questi live action è insopportabile.

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  3. E io non l’ho ancora visto! Argh! Ero indeciso se vedere questo o Ghost in the Shell. Alla fine ho deciso per quest’ultimo e un po’ me ne pento (non è brutto ma molto deludente ed ero andato con poche aspettative). Altro film da recuperare e mettere in lista. Bellissimo articolo!.

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  4. Hai un problema, Pizza. Cioè: abbiamo un problema, tu e io.
    Si, perchè te la devi smettere? capito? Io mi sono rotto di sta cosa. ROTTO.
    Mi piace leggere i tuoi pezzi, li adoro, ma tu ti ostini a recensire film che non ho visto ancora, ma che vedrò, e quindi mi tocca scorrere e rimandre, che poi è spesso un rimandare alle calende greche, perchè al cinema posso andarci di rado, quindi mio tocca aspettare mesi prima di poter leggere la tua rece.
    Che poi magari sei stato anche bravo, attento, hai scritto una cosa assolutamente spoiler free, ma non cambierebbe il senso del problema, perchè già il tuo giudizio (pos o neg che che sia) sarebbe di per sè uno spoiler, almeno per me.

    Quindi, vedi di piantartela, occhei? Facciamo che d’ora in poi recensisci solo pellicole uscite nel secolo scorso? Così posso leggere sempre tranquillo?
    Ci conto, eh!!!!!!

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    1. Haha ok ok! 😀 D’ora un poi scriverò solo di film in bianco e nero, anzi di film muti così vado sul sicuro XD

      A proposito di film in bianco e nero che ancora non avevo visto, ieri sera mi sono deciso a depennare dalla mia watchlist un film che [se non sbaglio] mi consigliasti proprio tu tempo fa: The Giver – il Mondo di Jonas!

      Il film mi è piaciuto un sacco! Mi è piaciuto così tanto che sono andato a fare un giro nell’internet per vedere cosa si diceva e ho visto che è stato bocciato praticamente da tutti :/
      Non sarà un capolavoro ma santiddio, non mi è sembrato così male…

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      1. Caro pizza mi fa molto piacere questa tua svolta vintage e nelle recensioni finalmente potrò tornare a leggerti con piacere hahaha

        Mi duole Però ricordare che il film The Giver non te l’ho consigliato io anzi non l’ho neppure vista credo ne parlo di buon kasabake qualche tempo fa tant’è che anch’io ce lo in watchlist

        Quando lo recupero ti farò sapere se anch’io lo schifato

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  5. L’ho visto circa al day one con mio fratello (infoiatissimi) e mia sorella (molto più giovane, povera, e che quindi non ha mai goduto dei pomeriggi post scuola a guardare i power ranger). La sala era semivuota, c’erano solo un altro paio di famiglie con bambini così piccoli che mi hanno fatto sorgere il dubbio su chi fosse davvero interessato al film.

    Mi è piaciuto da impazzire! È stata una bella scommessa quella di relegare l’azione alla fine, ma secondo me l’ha vinta in pieno. Forse potevano allungarlo ancora un po’ e lavorare meglio sul copione, visto che alcuni personaggi, come Trini (ah, Trini!), rimangono sempre sullo sfondo. Elizabeth Banks secondo me si diverte da matti in questi ruoli, e a me sa sempre più simpatica. Onestamente temevo molto peggio, ma con queste premesse nn vedo l’ora che arrivi il resto del franchise, che hanno già prontamente annunciato. Go go! 😄

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    1. Purtroppo soffre della sindrome degli “origins movies”, quindi storia molto lunga e azione relegata alla fine, ma come dici tu ha vinto la scommessa visto che nonostante tutto riesce a intrattenere e a non annoiare mai 😀

      Anche secondo me personaggi come Trini e Zack sono stati poco approfonditi rispetto agli altri [anche la loro entrata in scena è molto veloce] ma quel poco che si vede è oro per me. Infatti sono i due personaggi che ho preferito di più [insieme a Billy, of course 🙂 ].

      Il prossimo film [incrociando le dita che venga fatto] sarà sicuramente una bomba! 😀

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  6. Proprio oggi, a oltre un anno dalla sua uscita nelle sale nostrane, ho visto il film dei Power Rangers. Il mio giudizio è positivo, e non era affatto scontato, visto che il film doveva reggere il difficilissimo paragone con la mitica serie degli anni 90. Come ha fatto a non sfigurare nel confronto? Con pochi semplici ingredienti: fedeltà alla fonte, CGI di buona qualità, personaggi abbozzati quanto basta, e soprattutto un ritmo tremendamente alto dal primo all’ultimo minuto. Questo è senza dubbio il maggior pregio del film: era complicato tenere lo spettatore incollato alla sedia con una storia che dura 2 ore e con le leggendarie armature dei Power Rangers che spuntano fuori solo al minuto 60, eppure non mi sono annoiato neanche per un secondo.
    Evidentemente gli spettatori sono d’accordo con me, perché il film è costato 100 milioni e ne ha incassati ben 132: lo sforzo (economico e artistico) di chi ci ha lavorato è stato ampiamente ripagato.

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