GUARDIANI DELLA GALASSIA VOL.2 – RECENSIONE – A SPACE MODERN FAMILY

Come si fa a migliorare un film perfetto?

Non fraintendetemi, non considero il primo GUARDIANS OF THE GALAXY un film perfetto, è solo che era talmente bello, talmente divertente, talmente eccentrico, talmente diverso che il mondo non ha potuto fare a meno di innamorarsene!
Come cavolo è possibile fare il sequel di un film del genere?

Nella storia dei cinecomics i sequel sono sempre rischiosi ma assai fortunati. A parte qualche cacatina qua e là [IRON MAN 2, AVENGERS 2, il sequel dei Fantastici 4 con Silver Surfer] abbiamo avuto il bellissimo seguito del primo Spider-Man di Raimi, abbiamo avuto HELLBOY 2, BLADE 2, X-MEN 2, il secondo Captain America [THE WINTER SOLDIER], il secondo Batman di Nolan [IL CAVALIERE OSCURO]…al loro secondo round non se la passano male questi supereroi!
E questo secondo GUARDIANI DELLA GALASSIA? Rientra sicuramente nel circolo dei sequel riusciti, ma come mai? Che ci ha aggiunto sto pazzo di James Gunn da rendere questo Vol.2 incredibilmente migliore del suo predecessore?
Niente di che, c’ha aggiunto i sentimenti.

Cioè, non è propriamente solo questo.

Il primo, essendo appunto un primo film, era un po’ carente nella storia, relegato com’era a dover presentare i personaggi per la prima volta e a seguire il classico canovaccio da film di supereroi [tra l’altro ‘ste Gemme dell’Infinito sono una risorsa nel grande piano MCU, ma nei singoli film rischiano di diventare ingombranti oltre che a rendere ripetitive tutte le storie…] con le classiche dinamiche e il classico cattivone usa e getta.
Stavolta Jimmy Gunn s’è sentito più libero e potendo sfruttare la sua anarchia creativa [dopo il successone del primo film gli avranno sicuramente dato carta bianca] ha potuto mettere giù una storia più originale e interessante.

Il genio di Gunn? Lo si vede già solo nel villain. Quante volte abbiamo sentito il pubblico lamentarsi dei villain nei film Marvel? Ecco, Gunn ti dirige quasi un’ora di film e il villain non te lo dice neanche chi è! Te lo fa sospettare, ti mette delle distrazioni, qualche ex-piccola canaglia come Yondu, Nebula o i Sovereign, la razza aliena sponsorizzata da Christian Dior.

“J’adore!”

E poi eccotelo lì, il villain, che dopo più della metà del film si rivela per quello che è, rivela il suo piano [il più folle e “personale” tra i piani malvagi], rivela la sua natura [Gunn è un maestro a trattare con sfrontata e pachidermica delicatezza un argomento delicato come il cancro] e alla fine capisci che il segreto stava tutto nel nome.

Well played!

Ma si parlava di sentimenti.
Nel primo film i personaggi funzionavano perché erano eccentrici e folli, ma a parte Star-Lord erano poco approfonditi.
Stavolta invece Gunn ci dice tutto quello che c’è da sapere su di loro. Ma non ce lo dice a parole, non ce lo dice coi fatti, ce lo dice tramite i sentimenti e i rapporti interpersonali! Ce lo fa capire separando il gruppo di canaglie protagoniste e mettendoli in relazione con qualcuno estraneo alla loro famiglia al loro team [Peter e Ego, Drax e Mantis, Gamora e Nebula, Rocket e Yondu, Groot e uno qualsiasi dei suoi genitori adottivi], come cinque sedute individuali dallo psicologo! I Guardiani vengono separati, distrutti, accoppiati con un volto più o meno nuovo, vengono fatti evolvere e poi riuniti più forti di prima pronti a salvare l’universo per la seconda volta.

Joss Whedon ci aveva provato a fare una cosa simile con gli Avengers in AGE OF ULTRON [far affrontare singolarmente ad ogni personaggi i propri demoni]. Ma a quanto pare Whedon non era riuscito a legare così tanto con i Vendicatori come Gunn con i suoi Guardiani.

E che altro c’è da dire?

Vogliamo parlare di come un personaggio prevalentemente badass e comico come Drax [che ricordiamo, ignora cose come sarcasmo e ironia e per natura non ha praticamente filtri in quello che dice] comincia a brillare e a prendere tridimensionalità non appena incontra Mantis, una creatura semplice e ingenua quanto lui?
Quando, dopo un dei dialoghi più stupidi e divertenti di tutto il film [o di tutta la cinematografia del mondoh!] tutto si riduce in un attimo ad un colpo al cuore, quando il bambinone arrabbiato e [apparentemente] mezzo scemo rivede nell’incontaminata aliena la propria figlia scomparsa?

Sai tu mi ricordi mia figlia. Lei era come te“.
Orrenda?
Innocente“.
*LACRIME!*…come cazzo fa Gunn a farti sbellicare dalle risate e un secondo dopo farti venire il magone?

Ma vogliamo parlare del parallelismo tra Rocket e Yondu? Di come Gunn ha reso Yondu la versione futura di Rocket in modo che il procione potesse vedere a cosa porterà il proprio atteggiamento? Praticamente un ridotto “A Christmas Carol” in versione sci-fi [e prociona].

Escamotage che per altro ha permesso di rendere omaggio ai Guardiani della Galassia originali dei fumetti [quelli del XXXI secolo…dato che nel film Yondu faceva parte di una squadra antecedente ai Guardiani delle Galassia che conosciamo noi proprio come editorialmente accadeva nei fumetti anche se quelli venivano dal futuro e probabilmente noi rivedremo in futuro in qualche film MCU…un po’ un casino, lo so, ma è roba che piace a noi nerd].

Ma vogliamo parlare di come si conclude la ricerca del padre da parte di Peter Quill? Dell’incontro col papà biologico, di come si relaziona a lui e in fine il modo in cui capisce chi e cosa è veramente un padre? Un rapporto [quello tra Peter e Yondu] già accennata nel primo film ma “non-detto” e non espresso a chiare parole, come molte altre cose in questo secondo capitolo [che gran bella cosa è stata questo “non-detto“, una di quelle cose che differenza un film “fracassone” da un film più sentito].

Ma vogliamo parlare delle bellissime razze aliene? Delle scenografie in grado di far vergognare uno Star Wars? Dei bellissimi colori che ormai si fa fatica a trovare in un sci-fi del genere? Degli infiniti riferimenti agli anni ’80 [i Sovereign che pilotano a distanza le loro astronavi da una stanza che è praticamente una sala giochi con le stesse dinamiche del caso…roba da prendere l’aereo e andare a Hollywood solo per poter stringere la mano a Gunn]? Vogliamo parlare della colonna sonora? Ecco si, parliamone.

Questa volta, dispiace dirlo, la colonna sonora non è stata così incisiva come nel primo film [e non è solo una questione di effetto novità, le traccie sono proprio più deboli] e l’Awesome Mix non è riuscito ad essere così centrale e protagonista nella scorsa avventura. Questo forse è il più grande difetto del film [ma forse è anche l’UNICO difetto del film].

Conclusione: c’è un’insolita quanto diffusa usanza [resa famosa anche da film e sitcom televisive] nei college statunitensi, quella di affidare ad ogni studente un finto bebè [interpretato a volte da un cocomero, a volte da un sacco di farina, a volte da un uovo] perché se ne prendano cura e imparino [forse] ad essere più responsabili, più disponibili e in definitiva più maturi nella vita di tutti i giorni.
James Gunn con i suoi Guardiani della Galassia [perché sono suoi! Non della Marvel, non di Feige, non dei fumetti, SUOI] ha fatto praticamente la stessa cosa. Ha preso questa folle e disfunzionale classe di outsider e gli ha affidato un compito permettendogli così aprirsi, evolversi e maturare nel corso di due ore e spicci di film [il tutto davanti ai nostri eccitati e appagati occhi].

Ha dato a Star-Lord l’occasione di andare oltre le apparenze permettendogli di capire e vedere il marcio che c’è in un Dio buono e il buono che c’è in un pirata cattivo.
Ha permesso a Gamora di superare gli ostacoli del “non-detto” in modo che potesse capire meglio i propri sentimenti [verso Peter] e quello degli altri [quelli di Nebula, personaggio fantastico che dovrebbero smettere di far sparire a fine film…tenetela in squadra dannazione!].
C’è poi Rocket che, come detto prima, capisce come il suo atteggiamento allontani le persone, c’è Yondu che ha finalmente l’occasione di redimersi agli occhi del figlio adottivo Peter ma anche del padre putativo Starhawk [uno Stallone immenso fin dal primo frame…deve assolutamente tornare in qualche film, insieme alla sua, inaspettatamente celebre, squadra], ci sono Drax e Mantis letteralmente due bambini intrappolati nel corpo di due adulti che cominciano a crescere quando sono insieme, e c’è Baby Groot che, proprio come il cocomero/sacco di farina cui sopra, passa di mano in mano ai Guardiani spingendoli a preoccuparsi dell’alberello con classiche frasi da genitore [“Groot fermo”, “Groot non toccare”, “Groot stai attento”, “Groot allaccia le cinture”, “Groot non rincorrere quel topo spaziale”] rendendo i Guardiani della Galassia una vera, disfunzionale, divertente, folle, moderna, colorata e amorevole famiglia spaziale.

Una space modern familty.

 

22 risposte a "GUARDIANI DELLA GALASSIA VOL.2 – RECENSIONE – A SPACE MODERN FAMILY"

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  1. Non sono molto d’accordo. Visivamente è impressionante, giustamente come hai detto, con dei colori bellissimi e delle scenografie pazzesche, ma il resto non mi ha convinto in pieno. Ho trovato la sceneggiatura niente affatto solida, con dei momenti davvero forzati, come gli scambi tra Star-Lord ed Ego (“hai abbandonato mia madre””guarda che figata puoi fare con le mani””oooh”, ma anche lo scambio finale in cui si vede che gli vengono messe in bocca delle batture solo per necessità di far procedere la trama ) senza contare tutte quelle parolacce.
    Inoltre si perde troppo in scene inutili, come baby groot, allungando troppo il brodo. Mi è piaciuto, ma poteva essere molto meglio.

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    1. Dipende cosa intendi con “inutile” 🙂
      Se fosse un film impegnato allora ok, una gag di troppo di Baby Groot sarebbe inutile, ma alla fine è un film d’intrattenimento. La gente va a vedere GoG per ridere e divertirsi quindi nessuna scena di Baby Groot [o gag di Drax o battuta di Star-Lord, ecc] è inutile. Diciamo che adempie al suo dovere 😀

      Sulla sceneggiatura son d’accordo, mi è piaciuta ma lungi da me considerarla “solida”. L’ho trovata però più originale e stimolante del primo dove alla fine girava tutto intorno all’Orb…così come in Cap America e in The Avengers tutti rincorrevano il Tesseract, in Thor 2 l’aether e in Age of Ultron lo scettro di Loki. Almeno stavolta la storia era meno schematica.

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      1. Infatti sono andato a vederlo per divertirmi, e l’ho fatto, ho riso un sacco e me lo sono goduto; però avrei preferito meno Groot e più attenzione al rapporto tra Peter ed Ego, che mi è sembrato troppo frettoloso. In confronto ho preferito molto di più le battute di Drax, che oltre a far ridere dicevano qualcosa di lui, come hai anche scritto nell’articolo.
        Sono d’accordo sull’ultima cosa che hai scritto: GoG2 è un film character-driven, un po’ come Civil War, per cui i personaggi vengono messi in una situazione e si vede come reagisce invece di avere una storia chiusa intorno ad un cattivo. Questo è piaciuto molto anche a me, mi avrebbe fatto piacere che fosse più solida (posto comunque che raramente la sceneggiatura è il vero punto di forza dei cinecomic).

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  2. Stavolta ho potuto leggere senza timore di spoiler dato che il film l’ho visto 😀
    Ma soprattutto hai dato finalmente parola e significato alle sensazioni che covavo nella testa da quando sono uscito dal cinema ma che non riuscivo a definire. “Perchè ‘sto film m’ha gasato così tanto?”.
    Per fortuna sei arrivato tu a darmi la risposta, perchè da solo non ce la facevo.

    Visto che le cose belle le hai detto tutte tu così magnificamente, mi prendo la libertà di fare il cacacazzi e sottolineare l’unica cosa che non mi ha convinto: IL VILLAIN.
    Tolta la fase dell’inganno iniziale (che poi diversi indizi sono stati disseminati con sapienza e una mezza idea che il nostro amatissimo Jena Plissken non fosse uno stinco di santo l’avevamo già maturata un po’ tutti…), il personaggio è abbastanza banale… e quella specie di blob che attiva quando si unisce a StarLord è abbastanza ritrito… Insomma, avrei voluto un cattivo più stronzo e meno chiacchierone… ma siamo nella galassia Marvel i suoi Guardiani hanno dei paletti entro cui muoversi…

    Resta comunque uno splendido film e di sicuro è la conferma che I Guardiani danno vita alle pellicole più originali del MCU.

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    1. No no, aspè. Non ho mai detto che il villain sia riuscito 😀
      A me è piaciuto come è stato GESTITO [con il barbatrucco], in maniera diversa rispetto al classico cattivone [che minaccia all’inizio del film, fa un po’ di casino nel mezzo e le prende alla fine]. Ma come personaggio in se son d’accordo, non è nulla di speciale. Ha sicuramente delle particolarità uniche [prima di tutti quello di essere…bè, un pianeta XD ] ma non passerà di certo alla storia [che poi, non è che gli altri cattivi Marvel siano stati sto granché].

      Hai però detto una cosa che mi ha dato da pensare caro Lap!
      I film Marvel [Studios] essendo prodotti per tutta la famiglia hanno sicuramente dei “paletti” come hai detto tu, dentro cui muoversi. Ma quali sono sti paletti? Ma sopratutto, sono reali o solo solo specchietti per le allodole?
      Nel senso, un cattivo [che è il personaggio da cui ci si aspetta cose più “crude” e per l’appunto malvagie] di un film Marvel Studios non lo vedremo mai coinvolto in scene o dialoghi simili al Joker di Nolan o come i Drughi di Arancia Meccanica o chesso io. Non vedremo mai Loki sbudellare qualcuno o Thanos stuprare qualcun’altro. Il Solato d’Inverno che uccide a sportellate papà Stark [scena vista attraverso una telecamera sfocata e in bianco e nero] è il massimo che ci possiamo aspettare.
      Ego però ha ucciso la madre di Peter. E non l’ha uccisa con un’onda energetica, gli ha dato il cancro! Il CANCRO! Già solo la parola di solito farebbe scoppiare rivolte da parte del MAC [Mamme Apprensive Cagacazzo], non è assurdo?
      Dare a una persona il cancro solo per non doverla più vedere è un tantino peggio che conficcare una matita nell’occhio di un mafioso, eppure una è accettata tranquillamente, per l’altra invece viene richiesto come minimo il PG13.
      A me non cambia di certo la vita, ho l’età per vedere qualsiasi cosa e quando e se avrò dei figli deciderò io cosa fargli guardare [tramite il mio personale, incontestabile e nerdissimo giudizio], ma ripeto, non è assurdo?
      [non devi per forza rispondere eh, è stato solo un delirio temporaneo dovuta alla noia di questa grigia giornata 🙂 ].

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      1. Ho letto con piacere il tuo commento e non posso che sottoscrivere quello che hai detto.
        Mi permetto di fare solo una precisazione.
        La cattiveria delle azioni non si misura solo sull’azione in sè ma anche in base al contesto: dove come e quando.
        Quando il Joker di Nolan parla a Batman mentre se ne sta ammenettato ci terrorizza, così come quando si presenta all’ospedale vestito da infermiera. Le due scene in sè non sarebbero paurose, ma lo diventano in virtù di come si esprime il personaggio e del conteso che ha intorno.
        Nel MCU, invece, il contesto è sempre troppo vicino a una puntata di Masha e Orso per poter rendere veramente cattiva una scena o malvagio un personaggio, anche quando viene raccontatata una cosa abominevole come quella di aver dato il cancro a qualcuno per non doverlo più vedere.
        E qui chiudo si chiude il cerchio: l’assenza di contesti credibili, verosimili e umani rende i film del MCU totalmente incapaci di generare empatia negli spettatori che si limitano a ridere, saltare sulla sedia e divertirsi. Il che non è poco, però è una prospettiva squisitamente Disney, che vuole vendere un prodotto e pretende che il target cui indirizzare il film sia il più grande possibile (dal bimbetto di 6 anni fino al 60enne).
        La DC è stata molto più coraggiosa cercando atmosfere più cupe e personaggi più tormentati.
        Ne sono venuti fuori due film (Man of steel e Bat V Sup) forse meno belli ma sicuramente più adulti e più completi. Pensaci un attimo: i film del MCU sono da una “botta e via” perchè li vedi ma di rado vien voglia di riguardarli perchè sono superficiali, non ci sono sottotesti e quello che devono dire lo dicono subito chiaramente. I 2 film DC, invece, sono più complessi e quasi richiedono una seconda o terza visione che, almeno nel mio caso, è stata addirittura desiderata e riguardandoli ho colto ed apprezzato i film anche di più.

        Insomma, io sono controcorrente un po’ perchè comincio ad invecchiare un po’ perchè son totalmente digiuno di fumetti, e quindi ti dico che tra il MCU e il DCU io preferisco il secondo.

        PS: come sia arrivato da EGO a parlare di DCU non so spiegartelo bene… misteri dell’ermenautica 😀

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      2. Infatti, me lo stavo domandando 😀
        La mia non era un modo per riaccendere la sempreverde guerra tra Marvel e DC [come ben sai non faccio distinzioni, il mio biglietto del cinema l’avranno sempre], l’esempio del Joker l’ho fatto solo perché, in ambito supereroi, i film di Nolan sono gli unici che si siano spinti un tantino più in là per quanto riguarda la violenza [più in là della Marvel ma più in là anche degli stessi film DC…Man of Steel, BVS e Suicide Squad di violento avevano solo le recensioni XD].
        La mia era solo una improvvisata disamina su quello che oggi viene passato per violento e/o malvagio [con tutte le censure del caso] e di come, secondo me, il gesto di Ego sia più punibile di quanto passato [punibile moralmente! In ambito cinematografico chissene, non si vede niente quindi non c’è nulla da censurare].

        E quello che dici è verissimo, il contesto così come i toni dei film Marvel non permettono mai di raggiungere un vero e proprio livello di paura e violenza, ne fisica ne tanto meno psicologica. Il Joke vestito da infermiera è un esempio lampante. Di per se un clown col camice bianco è un’immagine innocente, ma contestualizzato col personaggio e con le sue azioni, cambiano completamente il significato alla scena [il Joker è di fatto un terrorista]. Dall’altra parte invece abbiamo un nazista col volto sfigurato come il Teschio Rosso che non fa MAI paura nonostante le sue terribili azioni [è un nazista, checcazzo] e il suo ruolo.
        Mondi diversi, linguaggi diversi…

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      3. C’è da dire però che ci sono delle eccezioni come Kick-ass o Deadpool!
        Contesto ilare e scanzonato in cui però vediamo violenza fisica, verbale e morale [e conseguente rated R stampato in locandina].
        Delle ottime eccezioni aggiungerei 😀

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      4. Ho adorato KickAss (un gioiellino imho) e ho amato Deadpool. Hai ragione, sono molto poco politically correct (anzi) tuttavia mantengono entrambi un carattere canzonatorio, ilare, che tende ad edulcorare qualunque tono drammatico o terrorifico…

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  3. A te che sei un lettore di fumetti, mi permetto di ricordare l’emblematico esempio di Lobo e di come nei suoi fumetti vengano raccontati addirittura genocidi ad opera sua che non scalfiscono minimamente la simpatia del lettore nei confronti del personaggio principale.
    Concordo in pieno infatti sul concetto che il contesto in determinate situazioni è tutto, come anche i parametri di credibilità e di realismo con cui quella storia viene raccontata: ogni tanto qualcuno si sveglia dal torpore intellettivo e sui giornali e sul web parla di quanto fossero violente le favole scritte dai vari Andersen e Grimm, dimenticandosi ogni volta di dire come tutto, ma davvero tutto, cambia in base a come quelle atrocità vengano inquadrate, narrate ed infine propugnate, perché non è mai semplicemente il crimine o la violenza che vengono narrati in una fiction che noi lettori o spettatori giudichiamo, ma anche il modo in cui il narratore si pone di fronte ad esse, chiedendo la nostra complicità, condannando le ho assolvendo le ho semplicemente usandole in maniera grottesca.

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  4. I parolai parlano e basta, spesso proponendo pezzi di conversazione rubati da opinioni altrui, come tanti inutili damerini che parlano di cinema e televisione con la stessa ridicola profondità con cui parlerebbero del tempo e delle mezze stagioni.
    Poi ci sono i nerd dell’ultima ora, quelli che imitano i personaggi di The Big Bang Theory, che cercano le frasi ad effetto funzionali a farsi mettere un like sui vari social e che non capiscono un cazzo davvero di cinema o fumetto e non saprebbero mai articolare un pensiero di senso compiuto che sì discostasse anche di poco dall’opinione comune.
    Poi ci sono i commentatori come te, mosche bianche, la cui passione è pari solo alla loro conoscenza dell’argomento trattato, che non arrivano mai all’ultimo momento, che sono preparati e stanno inseguendo da mesi un evento di cui parleranno e le cui parole, anche quando non condivisibili, sono sempre degne di attenzione.
    La stima che ho nei tuoi confronti, su come scrivi e su quello che dici, penso che non sia un mistero per nessuno, visto che non perdo occasione per dichiararlo al mondo ogni volta.
    La tua recensione è semplicemente immensa.
    Sono letteralmente schiacciato dagli impegni in questo periodo, tanto da essere stato costretto a mettere in un cassetto i capitoli che avevo previsto di analisi del fenomeno cinecomic, ma sappi che I Guardiani della Galassia 1 e 2
    avrebbero un loro spazio a parte, perché, al netto della necessaria partecipazione dei suoi eroi all’aspetto cosmico della trama orizzontale prevista nello sviluppo del MCU (si muoveranno insieme agli altri supereroi, dentro Infinity War, con la stessa disinvoltura un po’ forzata con la quale si muoverà anche la Jessica Jones di Melissa Rosenberg dentro il team dei Defenders), la narrazione, iniziata dal nostalgico e netflixiano James Gunn con il primo film ed ampliata nel secondo, è a tutti gli effetti un unicum, guidato dentro la continuità solo grazie alla genialità di un produttore senza paura come Kevin Feige.

    P.S. in un altro tuo post bellissimo, mi chiedevi di esprimere la mia opinione a caldo sulla saga di Fast and Furious. Sappi che l’ho fatto con grandissimo piacere!

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    1. Wowowowo uno speciale dedicato ai cinecomics scritto niente meno che dal Maestro Kasabake?! Questa si che non me la voglio perdere 😀

      Ti ringrazio come sempre per i complimenti e le lusinghe, come sai sono benzina per il focolaio del mio blog 🙂
      GoG è una saga che si presta perfettamente ad analisi e commenti di ogni tipo, dalla semplice comicità [lo strato superiore ,fruibile da tutti] ai mille riferimenti ad un cinema e una televisione che non ci sono più. Un po’ Stranger Things [entrambi revival illegittimi che non seguono uno specifico franchise ma si lasciano influenzare da un’intera generazione di cineasti] un po’ tanto Futurama per quella voglia che ha di riportare in modo ironico un “futuro passato” che non avrebbe più senso considerare, quel tipo di fantascienza immaginata negli anni ’70 che ovviamente non coincide ne col nostro presente ne con la nostra visone del futuro [Futurama con i suoi robot squadrati, alieni colorati e culture intergalattiche basate sull’America di Nixon, è per me un capolavoro dell’animazione, superiore ad un Family Guy qualunque].
      Sarà anche un filmetto Marvel da guardare in famiglia [e va benissimo così] ma per me in Guardiani della Galassia non c’è nulla di veramente banale.

      PS: come al solito WP notifica un po’ quello che gli pare a lui e mi sono perso il tuo commento :/
      Vado a recuperare subito!

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  5. Concordo in pieno con Lapinsù: tanto nei film quanto nei fumetti, la DC ha un’impostazione dura e cupa, la Marvel invece adotta toni molto più soft. Questo fin dalle origini, quando Stan Lee sceneggiava quasi tutte le serie Marvel e le riempiva della sua splendida ironia.
    Soltanto nei primi anni 2000 la Marvel ha creato uno “spazietto” per gli amanti del fumetto dark: alludo alla linea Marvel Knights, che oggi non esiste più ma che continua a far sentire la sua influenza, dato che le serie che ne facevano parte (Daredevil e il Punitore su tutti) continuano ad avere un taglio spiccatamente noir.
    E wwayne cosa preferisce, ti chiederai? I fumetti cupi della DC o quelli solari della Marvel? La mia risposta è DC tutta la vita, ma anche la Marvel avrà sempre un posto speciale nel mio cuore, perché è con i suoi albi che mi sono avvicinato al mondo dei fumetti supereroistici, un mondo che tuttora occupa una parte rilevante del mio tempo libero.
    Tornando a Daredevil, sai che di recente hanno dedicato una serie regolare a Kingpin? La sto seguendo in lingua originale: ho letto soltanto i primi 2 numeri, quindi è presto per tirare un giudizio definitivo, ma per ora è una vera cannonata. Dei fumetti che sto leggendo adesso sono molto belli anche Nightwing e Freccia Verde. Guarda caso, sono tutti fumetti noir. 🙂

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    1. In realtà anche la DC agli albori pubblicava fumetti più leggeri e soft. Non ho mai capito come e perché si sia fatta questa fama editoriale di fumetti cupi e adulti [decenni fa, specialmente con l’avvento del codice di censura, le storie a fumetti hanno toccato vette di idiozia e infantilismo che oggi sarebbero buoni solo per i bambini di 6 anni] ma il lato “dark” si è fatto più pesante solo più tardi, negli anni ’70, anni in cui anche la Marvel ha tirato fuori un po’ maturità. Alla fine i due giganti dei fumetti si sono sempre inseguiti di pari passo, a livello creativo è difficile stabilire chi sia arrivata prima e in che cosa [a parte l’etichetta dedicata a prodotti più adulti, la DC/Vertigo ha anticipato la Marvel Knight/MAX di quasi 10 anni].
      Ancora oggi la DC viene vista esclusivamente come cupa quando invece tra i suoi fumetti di successo ci sono Batgirl e Black Canary, fumetti che di cupo non hanno nulla.
      Alla fine i fumetti sono vari e diversi, com’è giusto che sia 😀

      Ma venendo alle cose importanti!
      Kingpin: in quanto mio personaggio preferito di sempre sono sempre informato sulle nuove uscite collegate a Daredevil! Purtroppo seguo le serie in italiano quindi non ho ancora avuto modo di leggere la nuova serie dedicata al re del crimine. Sono però ansioso di leggerla, insieme alla nuova serie di Elektra e di Bullseye [serie che mi convince meno ma allo stesso tempo di cui sono più curioso].

      Tra i fumetti supereroistici anche io prediligo di solito quelle più noir e urbane [Devil, Punisher, Moon Knight, Nightwing che però ho abbandonato quando è diventato “Greyson”…].
      Di serie meno terra-terra sto seguendo solo Lanterna Verde e Thor.
      Di Freccia Verde invece volevo recuperare la run di Lemire e Sorrentino. Sto aspettando che la ristampino in volume perché avevo letto un paio di numeri e mi era piaciuta molto! 😀

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      1. Nightwing è stato “Grayson” solo per un po’: adesso tutto è tornato alla normalità. La run di Lemire e Sorrentino su Freccia Verde invece non è affatto normale: è stratosferica. Uno dei cicli migliori di sempre.
        Dimenticavo: tra i bei fumetti che stanno uscendo adesso negli USA c’è anche Superwoman. E detto da me vale doppio, perché salvo rare eccezioni il mondo di Superman non mi ha mai attratto più di tanto. Grazie per la risposta! 🙂

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      2. Si ho visto che ora Greyson è tornato ad essere Nightwing, ma essendo allegato allo spillato di Batman [che pure non seguo più da un po’] mi tocca aspettare il volume quando uscirà [sarà una lunga attesa]!
        Di nuovo legato al mondo di Superman c’è “American Alien” scritto da Max Landis uscito da poco in Italia e di cui ho sentito grandissime cose! L’ho dovuto ordinare perché era già esaurito, ma sembra essere una bella lettura 🙂

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